JO di “dalla cucina di Jo”

Blog di cucina: come ti è nata questa idea?

Era da molto tempo che, dopo ogni serata di degustazione che organizzavamo, mi ritrovavo non solo a dover riassettare casa e riporre decine e decine di bicchieri e stoviglie, ma anche a trascorrere il giorno dopo a scrivere mail, per inviare le ricette dei piatti serviti, ai nostri ospiti.
Da qui l’esigenza di pubblicare un ricettario on line ed anche assecondare il suggerimento di tante amiche ad aprire un blog di cucina.
Imbranata/autodidatta tecnologica come sono ci ho messo un po’ a decidermi, ma alla fine nel giugno del 2011 mi sono buttata, ed ecco che è nato “dalla cucina di Jo”, il nome già lo usavo da anni, è stampato sulle etichette delle mie confetture e conserve, le produco a ciclo continuo per amici e conoscenti.
La mia passione data dalla mia adolescenza, figlia di un padre grand gourmand imparai presto ad apprezzare la buona cucina ed entrai nel pianeta vino per caso, rimanendone affascinata. Anni dopo trascinai mio marito nella stessa direzione.
Da oltre 15 anni abbiamo fondato, con mio marito e un altro appassionato amico, un club eno-gastronomico, sommeliers e degustatori Onav ne fanno parte, organizziamo cene di degustazione a tema, per 12/14 persone, senza poter avere, ahimè, una struttura adeguata (chi avrebbe mai pensato che prendesse piede 15 anni fa?, nella vita quotidiana siamo occupati in ben altri lavori). Io mi occupo della parte culinaria, ma anche degli abbinamenti, mio marito della didattica e l’altro fondatore del reperimento dei vini qualora non fossero già nella nostra fornita cantina.
E’ così che da qualche mese mi ritrovo a gestire anche la pubblicazione di ricette nel blog, col poco tempo che ho a disposizione da dedicare alla tastiera lo faccio all’alba.
Mi tengo aggiornata mediante iPad e iPhone (fortuna che ci sono Twitter, Fb e Pinterest!) nel corso del giorno, ma non posso fare di più.
Può bastare?
Buona tavola a tutti! :))

Quali i requisiti per essere un buon sito di ricette?

Di fondamentale un blog deve avere ricette di sicura riuscita, mica come quelle di tante riviste che non vengono mai, essere aggiornato di frequente, avere delle notizie minime di base sugli ingredienti, senza mettersi in cattedra e fare i dottoroni.
Per quel che mi riguarda ho sempre avuto la passione per il cibo e gli ingredienti, per cui trovo basilare aggiungere qualche commento sui prodotti usati. La curiosità sulle materie prime che si utilizzano è fondamentale, tutto inizia dalla scelta degli ingredienti. Sono disposta a viaggiare per acquistare determinati prodotti, o me li faccio consegnare a casa, internet è un grosso vantaggio, da qualche anno a questa parte.
Di modelli ce ne sarebbero molti, per i motivi esposti sopra non ho molto tempo da dedicare all’esplorazione dei vari blog, e quando lo faccio, povera me, vedo per lo più pagine bellissime graficamente e provo una certa invidia, da sempre non ho quella vena artistica, per cui mi accontento di aver più sviluppata quella culinaria.
Diciamo che mi accontento, avevo provato a cambiare grafica ma le amiche mi hanno chiaramente fatto capire di non gradire, per cui sono tornata al modello con le posate, che trovo abbastanza schematico, chi cerca una ricetta la trova facilmente.
Non mi piacciono quei mega blog dove si aprono in continuazione finestre mobili pubblicitarie, capisco che siano utili dal punto di vista pubblicitario, ma personalmente mi disturbano.
Girando quà e là ogni tanto ‘rubo’ un’idea, come quella di mettere il libro che ho in lettura, per esempio…prossimamente mi sono ripromessa di mettere anche una playlist musicale (cucino sempre con musica in sottofondo), ma ci vuole tempoooooo! e io ne ho pochissimo!

Prova del cuoco: ci inviti tutti a cena

Organizzando tante cene nei fine settimana non ho una cena preferita, la mia peculiarità è di servire portate sempre diverse, è un lavoro di ricerca molto impegnativo ma stimolante quello di abbinare cibi e vini. In base ai vini scelti mi regolo, o serate a tema regionale o miste, internazionali o italiane, dipende dai 7/8 vini in degustazione. Degustazioni verticali, orizzontali, per terroir, solo bianchi, solo rossi, solo bollicine. In tanti anni gli argomenti sono stati così tanti…con una media di 2 degustazioni a settimana ho un archivio infinito.
Ogni cena sono almeno 6 portate, 2 entrées, 1 primo piatto, 1 secondo con contorno, formaggi, dessert, ma più spesso le entrées sono anche 4, sono le più apprezzate perchè sono quelle che stuzzicano per prime le papille.
Adoro preparare amuse-bouche, mi riescono alla grande i primi piatti, coi secondi me la cavo bene, i dolci sono sempre perfetti (con un occhio al carico calorico per non appesantire la digestione dopo tutte le altre portate!).
La ricerca dei formaggi ideali è altrettanto complicata che preparare un piatto, forse l’abbinamento vino-formaggio è quello più difficile.
I miei commensali non ordinano mai qualcosa prima…arrivano curiosi di scoprire le nuove ricette. Sono io che mi preoccupo di tenere una memoria di quello che alcuni non possono mangiare per intolleranze, idiosincrasie o allergie.
Chez Jo funziona così.

Facebook, Twitter, Google Plus: il tuo rapporto con i social network?

Facebook lo conosco da anni, ci sono arrivata seguendo gruppi di appassionati di danza classica e contemporanea.
Poi ovviamente ho aperto la mia pagina come blog, ma non ho molte amicizie, per cui la pagina è lì per le amiche.
Twitter lo frequento da pochissimo.
Pinterest mi piace molto, adoro la grafica, la fotografia e il design, (dove sono una capra)… ma apprezzo il bello in tutte le sue forme.
A tutto ciò c’è un solo UNICO incontrovertibile limite….. il TEMPO!!! le giornate dovrebbero essere di 48 ore per poter anche solo ‘sbirciare’ tutto!

Ingrediente segreto: piccolo consiglio ai lettori

Cosa consiglio? e chi sono io per consigliare qualcosa? posso solo dire di essere CURIOSI in cucina, leggere, documentarsi, guardare, viaggiare e soffermarsi non solo sui monumenti storici ma interessarsi agli usi, abitudini e ingredienti delle varie cucine, assaggiare tutto (o quasi), acquistare qualcosa dappertutto, soprattutto quello che non troveremmo nelle nostre botteghe, riportare a casa pasta, salumi, formaggi, olii, vini, verdure particolari, viaggio sempre con borse frigorifere e ghiaccioli, conosco più i mercati locali di alcuni musei.
Non occorre andare per forza all’estero, ogni regione e città o paese italiano ha la sua peculiarità, basta scoprire qual’è.
Essere CURIOSI quindi e metterci tanta passione per divulgare il più possibile l’enorme patrimonio che abbiamo.